Esami diagnostici

Esame vestibolare: come valutare i disturbi dell’equilibrio

Esame vestibolare: come valutare i disturbi dell’equilibrio

L’esame vestibolare è un’indagine che riguarda la parte interna dell’orecchio e si usa principalmente per individuare le cause di disturbi dell’equilibrio, come le vertigini.

L’esame consiste in una serie di prove che stimolano le formazioni vestibolari, piccoli organi deputati al controllo dell’equilibrio che si trovano nell’orecchio interno.

A differenza dell’esame audiometrico, le cui stimolazioni servono a valutare le capacità uditiva del paziente, quello vestibolare si usa per cercare le cause di disturbi connessi all’orientamento nello spazio e dell’equilibrio, in particolare le cosiddette vertigini.

Come si svolge l’esame vestibolare

L’indagine si svolge in due fasi, anche se la seconda viene eseguita solo se il medico lo ritiene necessario. Nella prima, il paziente viene fatto sdraiare su un lettino e gli vengono fatti indossare dei particolari occhiali (detti occhiali di Frenzen) che consentono di osservare i suoi movimenti oculari.

Nella maggior parte delle patologie a carico del sistema vestibolare, si verifica un nistagmo, ovvero un movimento involontario degli occhi, che può verificarsi in modo spontaneo oppure stimolato da particolari movimenti volontari dell’occhio (per esempio, quando il paziente li fa ruotare) o addirittura da cambiamenti di posizione.

Per questo, al paziente viene chiesto di eseguire alcuni comandi, come sdraiarsi in differenti posizioni (supino, su un fianco destro ecc.).

La seconda fase dell’esame vestibolare prevede, invece, una stimolazione termica del canale uditivo. Ovvero, nell’orecchio del paziente viene inserita acqua a diverse temperature.

L’acqua calda e quella fredda stimolano la porzione di orecchio coinvolta nella gestione dell’equilibrio e, in assenza di patologie, il paziente presenterà le stesse reazioni per entrambe le orecchie.

Preparazione e rischi

L’esame vestibolare non è doloroso né invasivo. In alcuni casi può provocare la comparsa delle vertigini, che tuttavia scompaiono in pochi minuti.

Per sicurezza è comunque preferibile che il paziente sia accompagnato da qualcuno. Inoltre, non dovrebbe assumere cibo o liquidi nelle tre ore precedenti l’esame, né farmaci antivertiginosi, antidepressivi e tranquillanti nelle 48 ore prima dell’esame.

Per il corretto svolgimento dell’esame, inoltre, non è possibile usare cosmetici per il viso e per gli occhi o lenti a contatto corneali (rigide o morbide).

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