Esami diagnostici

La flussimetria in gravidanza

La flussimetria in gravidanza

La flussimetria è un esame diagnostico che serve a valutare, attraverso lo studio del flusso sanguigno della futura mamma e quello del feto, la funzionalità della placenta ed il benessere fetale.

La flussimetria è una particolare tecnica ecografica che viene utilizzata a partire dalla diciassettesima settimana di gravidanza e che, dato che sfrutta l’effetto Doppler, prende anche il nome di velocimetria Doppler.

Non è considerato un esame di routine, né è raccomandato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come le normali ecografie, ma è molto utile per individuare un’insufficienza placentare che potrebbe portare ad un ritardo nella crescita fetale intrauterina ed a stabilire la possibilità che la donna sviluppi complicanze nel corso del terzo trimestre di gravidanza, come la gestosi (o preclampsia).

Ne esistono due tipologie: la flussimetria materna delle arterie uterine e quella fetale dell’arteria ombelicale e dell’arteria cerebrale media.

La flussimetria materna delle arterie uterine

L’esame viene eseguito tra la diciassettesima e la ventitreesima settimana di gravidanza, a vescica vuota e tramite una sonda addominale. Non è pericoloso o doloroso ed ha una durata molto breve, compresa generalmente tra i 5 ed i 15 minuti.

Viene effettuato per valutare il pericolo che durante la gravidanza si verifichino ipertensione gravidica, preclampsia, ritardo di crescita endouterina, sofferenza del feto.

Viene spesso consigliata alle donne che aspettano il primo figlio e presentano fattori di rischio come ipertensione arteriosa e diabete mellito, in modo da prevedere – per quanto sia possibile – l’evoluzione della gravidanza.

La flussimetria fetale dell’arteria ombelicale e dell’arteria cerebrale media

Questo esame riguarda specificamente il feto e viene eseguito tra la trentaduesima settimana e la fine della gravidanza, anche in questo caso a vescica vuota e attraverso una sonda addominale. Non è pericolosa o dolorosa, ma ha una durata mediamente più lunga di quella materna, ovvero tra i 15 ed i 30 minuti.

Attualmente è un esame fondamentale per conoscere lo stato di salute intrauterino del feto ed individuare malattie o malformazioni fetali, come l’anemia fetale oppure malformazioni cardiache.

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