Esami diagnostici

Esame audiometrico: a cosa serve e come si svolge

Esame audiometrico: a cosa serve e come si svolge

L’esame audiometrico è un’indagine che serve a valutare la capacità uditiva di un individuo per stabilire se ci sono delle perdite di percezione.

Il tecnico audiometrista può  infatti individuare la soglia di minima udibilità del paziente e stabilire se ci sono deficit o anomalie.

L’orecchio umano può rilevare onde sonore comprese tra i 20 Hertz ai 20 K Hertz e permette di mantenere l’equilibrio. Si divide in tre parti, ovvero orecchio esterno, medio ed interno. 

Il primo comprende la parte che sporge dalla testa, il canale che lo collega al timpano ed il timpano stesso e serve a “far entrare” i suoni. Quello medio è composto da tre ossicini (martello, incudine e staffa) che trasmettono il suono all’orecchio interno, e dalla tromba di Eustachio, un canale che lo collega  al naso.
L’orecchio interno, infine, è costituito dalla coclea, che contiene i nervi che trasmettono il suono al cervello, e da vestibolo e canali semicircolari che contengono i recettori dell’equilibrio.

L’esame audiometrico è il punto di partenza per lo studio della capacità uditiva e si basa su stimoli di diverse intensità e frequenze che vengono fatti ascoltare al paziente.

Come si svolge l’esame audiometrico

Per valutare la funzionalità dell’orecchio esterno e di quello medio, si esegue un esame audiometrico tonale. Il paziente viene fatto accomodare in una speciale cabina insonorizzata e gli vengono fornite delle cuffie in cui sono trasmessi dei suoni. Essi possono essere ad intensità crescente (e in questo caso si parla di audiometria tonale sopraliminare) per determinare le soglie di ascolto confortevole e di fastidio del paziente, oppure ad intensità fissa (audiometria tonale liminare) per individuare la soglia audiometrica assoluta nei confronti di qualunque stimolo sonoro.

esame audiometrico

Quando percepisce il suono, il paziente deve alzare una mano o spingere un tasto per comunicarlo al tecnico audiometrista. I dati raccolti creano un audiogramma tonale che sarà interpretato dall’operatore.

Per valutare la funzionalità dell’orecchio interno, invece, un particolare dispositivo viene posizionato sull’osso dietro l’orecchio ed il suono viene trasmesso direttamente alla coclea attraverso la vibrazione delle ossa craniche.

Preparazione e risultati dell’esame audiometrico

L’esame è indolore e non richiede nessuna preparazione particolare. Tuttavia, è consigliabile effettuare prima una visita audiometrica, in modo da escludere la possibilità di ostruzioni meccaniche dell’orecchio (per esempio, un tappo di cerume).

Inoltre, i risultati dell’esame variano in base all’età del paziente: a partire dai 50 anni, le strutture uditive si degenerano e un certo grado di acusia è considerato fisiologico (si parla di presbiacusia).

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