L’influenza: consigli per proteggersi
Le festività natalizie si avvicinano e ora più che mai è necessario proteggersi per non passarle a letto con l’influenza.
Ogni anno, durante la stagione invernale, si ripresenta una malattia infettiva che chiunque ha sperimentato almeno una volta nella vita, indipendentemente dallo stile di vita, dall’età e dal luogo in cui vive: l’ influenza .
In molti casi, si traduce in qualche giorno a letto, ma in alcune categorie di persone si verificano complicanze che possono avere risvolti molto seri . In particolare in chi ha più di 65 anni di età oppure presenta condizioni di rischio, come diabete, malattie immunitarie o cardiovascolari e respiratorie croniche, oppure nei bambini molto piccoli e nelle donne incinte.
Il Centro Europeo per il controllo delle Malattie (ECDC) ha calcolato che ogni anno in media 40.000 persone muoiano a causa dell’influenza nell’Unione Europea, ed il 90% ha più di 65 anni.
Come evitare il contagio dell’influenza
Il virus dell’influenza si trasmette per via aerea , quindi attraverso le gocce di saliva di chi tossisce o starnutisce, ma anche attraverso il contatto con mani contaminate.
Quindi, per non diffondere il contagio, è necessario:
- Lavare spesso delle mani. Se non si ha a disposizione acqua e sapone si può usare anche un gel alcolico
- Osservare una buona igiene respiratoria, ovvero coprire bocca e naso quando si starnutisce o tossisce, gettare subito via i fazzoletti sporchi o lavarli con specifici additivi
- Non uscire di casa se si avvertono i primi sintomi, soprattutto se si ha la febbre
- Usare delle mascherine se si va in ambienti in cui si possono mettere a rischio le altre persone, per esempio gli ospedali.
Il vaccino antinfluenzale
Per prevenire l’influenza è possibile vaccinarsi , a partire dalla metà di ottobre fino a fine dicembre. La copertura del vaccino comincia circa due settimane dopo l’iniezione e dura per circa 6/8 mesi.
Possono vaccinarsi gratuitamente tutti coloro che sono considerati soggetti a rischio , ovvero che potrebbero andare incontro a complicazioni o conseguenze serie, e le persone non a rischio che svolgono attività di particolare valenza sociale.
Quindi:
- Coloro che hanno un’età pari o superiore a 65 anni
- Bambini di età superiore ai 6 mesi, ragazzi e adulti fino a 65 anni di età affetti da:
- malattie croniche ell’apparato respiratorio, come asma grave, displasia broncopolmonare, fibrosi cistica e broncopatia cronico ostruttiva-BPCO)
- malattie dell’apparato cardio-circolatorio
- diabete mellito e altre malattie metaboliche
- insufficienza renale/surrenale cronica
- malattie degli organi emopoietici ed emoglobinopatie
- tumori
- malattie congenite o acquisite che causino scarsa produzione di anticorpi
- immunosoppressione indotta da farmaci o da HIV
- malattie infiammatorie croniche e sindromi da malassorbimento intestinali
- patologie per cui sono previsti importanti interventi chirurgici
- malattie neuromuscolari
- epatopatie croniche
- Bambini e adolescenti in trattamento a lungo termine con acido acetilsalicilico, a rischio di Sindrome di Reye in caso di infezione influenzale
- donne incinte che all’inizio della stagione epidemica siano nel secondo e terzo trimestre
- Coloro che sono ricoverati presso strutture per lungodegenti
- Medici e personale sanitario di assistenza
- Familiari e contatti di soggetti ad alto rischio
- Forze di polizia
- Vigili del fuoco
- Altre categorie socialmente utili che potrebbero avvantaggiarsi della vaccinazioneper lo svolgimento della loro attività lavorativa (sono individuati dalle Regioni/PP.AA.)
- lavoratori particolarmente esposti per l’attività svolta (in questo caso il vaccino fa parte di una prassi internazionale che prevede l’offerta attiva e gratuitada parte dei datori di lavoro per evitare ricadute negative sulla produttività)
- Personale a contatto con animali che potrebbero costituire fonte di infezione da virus influenzali non umani, come allevatori, addetti al trasporto di animali vivi, macellatori e vaccinatori, veterinari
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