La sigla TAC sta per Tomografia Assiale Computerizzata ed indica un esame diagnostico  che si serve dei Raggi X per riprodurre sezioni del corpo ed elaborarle in immagini tridimensionali attraverso un computer.

Il macchinario che serve a realizzare la TAC è generalmente composto da: un lettino su cui trova posto il paziente, una postazione da cui lavorano i tecnici ed un “gantry”, ossia il cuore della macchina, a sua volta formato da un tubo che emette i raggi X, dei detettori che trasmettono al computer i risultati del passaggio delle radiazioni e un sistema di controllo delle emissioni.

Talvolta viene detta TAC “a spirale” perché i detettori ruotano insieme al tubo che emette i raggi X, mentre il lettino su cui è sdraiato il paziente si muove perpendicolarmente al suo interno. In questo modo, il movimento consente di ottenere un’immagine tridimensionale della sezione del corpo che si analizza.

Si parla di TAC con il contrasto quando, per vedere meglio arterie, vene e vasi sanguigni si usa un “mezzo di contrasto”, ovvero una sostanza chimica generalmente a base di iodio che viene iniettata al paziente.

La TAC viene detta multistrato quando la macchina permette di acquisire contemporaneamente l’immagine di più sezioni del corpo (in genere in multipli di 16) per ogni rotazione del tubo.

Considerando che ogni singola rotazione dura circa mezzo secondo, si capisce come l’esame risulti molto veloce (per una TAC dell’addome, per esempio, si possono impiegare 10 secondi).

La velocità nell’acquisizione delle immagini permette di ottenere risultati molto precisi e nitidi, che non risentono di eventuali “disturbi” come il battito del cuore o la respirazione. Inoltre, il computer restituisce le immagini tridimensionali in maniera istantanea.

Attraverso la TAC è possibile individuare in maniera tempestiva molte patologie che sfuggono ad altri metodi di controllo, come per esempio tumori di pochi millimetri. È quindi un esame prezioso per la diagnosi precoce.